Quello che vogliamo fare oggi, quindi, è approfondire proprio quest’ultima, andandone a esaminare i vantaggi e gli svantaggi.
Scegliere il regime di cedolare secca implica un risparmio fiscale, dovuto anche all’assorbimento di altre imposte dovute nei contratti di locazione.
Le imposte sostitutive del 21% o del 10%, infatti, sono più basse delle aliquote Irpef.
Oltre a questo, abbiamo altri vantaggi:
- il reddito personale non ha alcuna incidenza sull’aliquota da pagare
- non si applicano le aliquote per scaglioni di reddito, le addizionali regionale e comunale
- non si versa l’imposta di registro e di bollo
Tuttavia, la cedolare secca non rappresenta sempre l’opzione migliore per la tassazione dei redditi da locazione.
Nella valutazione da fare, infatti, occorre tenere conto di alcuni fattori:
- non pagando le imposte con Irpef, si potrebbe non godere per intero di eventuali detrazioni di imposta a cui si ha diritto per i vari bonus fiscali
- optando per la cedolare secca, si rinuncia all’aggiornamento ISTAT. Il canone, quindi, rimane fisso per tutta la durata del contratto o, almeno, dell’opzione
- ai fini ISEE, il reddito da locazione viene computato al 100%, con eventuali conseguenze sul calcolo di detrazioni varie che saranno riconosciute più basse
Bisogna quindi fare un calcolo dei pro e dei contro legati a questa opzione
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